Inizierà giovedì 2 febbraio per concludersi il giorno dopo la terza edizione del meeting dei chirurgi Holep che, per la prima volta, si svolgerà ad Abano Terme presso il centro congressi dell’hotel “Alexander Palace”. La “HoLEP” è un intervento mininvasivo diventato ormai una realtà anche in Italia. Questo tipo di trattamento, definito dal punto di vista scientifico come “enucleazione della prostata con il laser ad olmio” rappresenta una delle terapie più innovative ed efficaci per la cura dell’ipertrofia prostatica. La presenza di questi medici nel centro di cura termale vuole essere un riconoscimento anche al lavoro che il Gruppo Policlinico Abano, in tutte le strutture gestite, ha svolto in questi anni.
“Fin dalla fondazione del reparto di urologia avvenuta nel 2010 – spiega il dottor Angelo Porreca in qualità di direttore del corso e di corresponsabile scientifico dello stesso – abbiamo dedicato alla chirurgia con laser ad Holmio dedizione e studi, valorizzando sia gli aspetti legati alla ricerca, sia quelli connessi alla metodica. I risultati non solo ci danno ragione, ma ci incoraggiano fortemente a proseguire lungo questa via. Ecco perché è importante proseguire con caparbietà e motivazione, favorendo il confronto e la trasmissione delle esperienze. La novità più rilevante della terza edizione del congresso consiste nell’inserimento di altre applicazioni del laser sulle basse e sulle alte vie urinarie. L’obiettivo è dimostrare come questa apparecchiatura sia oggi il più utile alleato in quella che viene comunemente chiamata come chirurgia endoscopica”.
Le sessioni di lavoro che si snoderanno nel corso dell’incontro consentiranno non soltanto di fare il punto della situazione dal punto di vista teorico, ma di argomentare soprattutto da quello pratico. Il coinvolgimento del Policlinico, da questo punto di vista, è totale: sia nella giornata di giovedì che in quella di venerdì sono previste delle dirette dalle sale operatore per assistere in tempo reale alle procedure di intervento effettuate con il laser. Ancora una volta il contro padovano si pone all’attenzione mediatica nazionale ed internazionale per la capacità di intercettare i bisogni del singolo paziente, agevolando in tal senso quella “best practice” che in ambito sanitario fa la differenza.